ADDIO A TEL AVIV
Ebbene si, vi potrà sembrare un pò strano abbinare “addio al celibato” con Tel Aviv ma in realtà leggendo questo post scoprirete che è una delle migliori mete in assoluto per gli addii al celibato.
Ebbene si, vi potrà sembrare un pò strano abbinare “addio al celibato” con Tel Aviv ma in realtà leggendo questo post scoprirete che è una delle migliori mete in assoluto per gli addii al celibato.
Ebbene si, vi potrà sembrare un pò strano abbinare “addio al celibato” con Tel Aviv ma in realtà leggendo questo post scoprirete che è una delle migliori mete in assoluto per gli addii al celibato.
Innanzi tutto diciamo subito che organizzare un addio al celibato a Tel Aviv non è affatto complicato. Non serve fare il visto in anticipo, lo si ottiene direttamente in aeroporto nè dovete fare vaccinazioni particolari. Parliamo in realtà di una città in uno dei paesi più sviluppati al mondo, moderno e molto fascinoso allo stesso tempo. La vita a Tel Aviv scorre come se fossimo nella grande mela con la differenza che si affaccia sul Mar Mediterraneo e che fa caldo tutto l’anno. Locali ad ogni angolo aperti fino a notte fonda, discoteche esagerate, ristoranti per tutte le tasche con un cucina locale buonissima. Questi sono solo alcuni degli aspetti meravigliosi di questa città internazionale, che sicuramente ha tante attrattive culturali che ci sarebbe anche piaciuto scoprire. Invece abbiamo scoperto che è una città dei divertimenti degna del paese dei balocchi e se volete organizzare un addio al celibato da quelle parti non vi resta che proseguire con la lettura.
Facile, in aereo. Diciamo che alternative furbe e veloci dall’Europa non ce ne sono. In Italia ad esempio potete scegliere tra voli low cost in partenza da Milano (Bergamo) o, come abbiamo fatto noi, volando Alitalia facendo scalo a Roma. Abbiamo organizzato l’addio per giugno, prenotando a marzo e abbiamo speso 150€ a testa andata e ritorno da Milano a Tel Aviv con scalo a Roma. Partenza giovedì sera e ritorno domenica notte. Abbiamo scelto Alitalia perchè costava meno della Ryanair e, sebbene con scalo, abbiamo volato molto più comodi.
Il volo dall’Italia dura poco più di tre ore. Arrivati lì potete prendere un taxi anche da 6-8 posti al costo di 180 ILS (circa 40€), che vi porterà in mezz’oretta circa.
Questa volta dedichiamo un capitolo apposta per parlare della sicurezza. Israele, a meno forse di non andare proprio sotto il muro a Gaza, è un paese molto sicuro. Tel Aviv in particolare è una città sicurissima, mentre in Europa ogni anno si registrano diversi attentati, qui niente dal 2007. Ragazzi e ragazze girano anche da soli di notte a qualsiasi ora, ci si sente sicuri e la presenza di polizia è molto meno invasiva che in altri posti dove siamo stati, basti pensare a Parigi o Londra. Uno dei motivi e che gli israeliani controllano tutti i passeggeri in arrivo e in partenza. Significa che, dopo l’atterraggio, vi recherete al controllo passaporti dove vi faranno davvero un bel pò di domande. Chi siete? Con chi viaggiate? Con chi sei sposato? Chi è tuo padre? Si, esatto, ti chiedono qualsiasi cosa. Rispondete con calma e dicendo la verità, in pochi minuti riceverete il visto e potrete finalmente iniziare la vacanza.
Attenzione però: se avete visti non graditi sul passaporto, ad esempio Siria, Libano o Iran, molto facilmente vi scorteranno in una saletta dove potrete aspettare anche ore prima di un interrogatorio di una decina di minuti. Quindi, se avete amici in questa situazione, la cosa migliore che potete fare è prepararvi a dividervi. Il gruppo farà velocemente i controlli e potrà andare in città mentre chi verrà fermato resterà in aeroporto per un pò. Stabilite dei check point per 3 e 5 ore dopo la partenza del gruppo, così che i vostri amici rimasti indietro vi possano raggiungere senza spendere un miliardo in telefonate (ricordatevi che siete fuori Europa). Questo piccolo accorgimento vi permetterà di essere preparati e far filare liscio l’inzio del vostro addio al celibato a Tel Aviv o in qualsiasi altra meta complicata in generale.
Stag Fact: due nostri amici avevano dei visti di paesi poco graditi sul passaporto. Noi abbiamo passato velocemente i controlli mentre loro sono stati portati via. E non ne abbiamo saputo più niente. Li abbiamo aspettati inutilmente per due ore prima di decidere di andare in casa. Non fate il nostro errore e seguite i nostri consigli qui sopra.
Avete l’imbarazzo della scelta, dipende solo dalle vostre tasche. Dal nostro punto di vista gli hotel in questa città sono esageratamente cari mentre sono molto più a buon mercato gli appartamenti. Oltretutto potete cercare un bell’appartamento con un terrazzo o in un condominio con piscina, visto il caldo imperante in Israele. Seguite anche i nostri consigli per scegliere il tipo di accomodation per l’addio al celibato. Molto importante è la scelta della zona: Tel Aviv non ha (ancora) una linea della metropolitana e anche se i taxi costano poco è opportuno scegliere una buona zona. Noi siamo stati nella parte a nord, in pieno quartieri City Center, zona piena di ristoranti e localini davanti al lungo mare. all’Innercity Luxury Apartment (va bene per 6 persone, diventa piccolo in 8), spendendo 900€. E’ a 10-15 minuti di taxi da Old Jaffa e alla metà da Rothschild Road. Ci è piaciuta molto come zona ma dovessimo ritornare cercheremo di stare un pò più a sud verso Old Jaffa, diciamo in zona Lev Hair verso il mare.
Di giorno potete usare il lungo mare per spostarvi a piedi, la sera prendete il taxi. Guardate anche qui quali sono i vari mezzi di trasporto a disposizione durante il vostro viaggio.
A Tel Aviv si mangia veramente bene, sia carne (occhio, intendiamo prevalentemente agnello) che pesce. Ma scordatevi prezzi bassi, mangiare costa. Ristoranti e locali vari sono sparsi per tutta la città. Noi però ci siamo focalizzati entrambe le sere su Old Jaffa, che risulta essere uno dei posti più caratteristici oltre che con più offerta. E ci raccomandiamo: non andate a mangiare prima delle dieci o verrete derisi alla stregua dei tedeschi che cenano alle cinque di pomeriggio in vacanza in Italia. E voi state organizzando il mioglio addio al celibato a Tel Aviv di sempre, non dimenticatelo.
La prima sera abbiamo mangiato al The Container, dove una cameriera super carina oltre che super commerciale ci ha riempito di pesce. Locale underground industriale in un vecchio magazzino del porto, la specialità come detto è pesce e lo cucinano veramente bene, dai fritti alle zuppe. Abbiamo preso diversi piatti da dividere più un piatto di portata ciascuno e abbiamo, 4 bottiglie di vino e qualche birra, intervallati da diversi giri di arak durante il pasto e abbiamo speso circa 2000 ILS in 9 (poco più di 50€ a testa, quasi 60€ ripartendo la quota del festeggiato).
La seconda sera siamo tornati a Old Jaffa, questa volta per andare in un ristorante di cucina tipica iraniana, al “The Big Itzik”. Qui abbiamo preso gli antipasti misti e un piatto a testa. Con gli antipasti ti riempiono il tavolo di mille piattini pieni di prelibatezze, e continuano a portarne appena li finisci. Come piatto principale abbiamo preso tutti suovlaki (spiedini) di carni miste, buonissimi anche quelli. Anche qui il conto è stato sui 50€ a testa. E ne valeva la pena.
Innanzitutto ricordiamoci una cosa: Israele è un paese ebraico. Perchè ci interessa a noi che stiamo facendo un addio al celibato a Tel Aviv? Perchè la serata principale, diversamente da quanto noi vi consigliamo normalmente, è il venerdì sera, non il sabato. Domenica è giorno lavorativo, il we è spostato un giorno indietro. E le serate non iniziano prima dell’una (questo non sappiamo se abbia legami con l’ebraismo). E portatevi dietro un documento perchè potrebbero chiedervelo per entrare in qualsiasi posto, anche se con la vostra barba hipster sembrate ottantenni.
Stag Fact: dovendo fare serata il venerdì sera ma dovendo svegliarci all 5 del mattino il sabato per andare a Gerusalemme, abbiamo dormito circa 15 minuti quella notte. In totale, tra controlli in aeroporto il giovedì, serata il venerdì (e anche il sabato siamo andati lunghi) e la levataccia per Gerusalemme abbiamo dormito meno di 5 ore in 4 giorni. E non abbiamo più vent’anni!
Se il vostro obiettivo è andare a bere, allora qualsiasi zona di Tel Aviv va bene come abbiamo già detto.
Venerdì sera siamo andati diretti alla già citata Rothschild Road. Qui lo standing è più elevato del resto delle zone della città, di solito dovete fare coda per entrare nei locali, spesso anche prenotare. Noi siamo stati nel rooftop Speakeasy, ma abbiamo davvero faticato a convincere le persone all’ingresso a farci entrare anche se eravamo tutti vestiti bene. Ne è valsa la pena perchè gente cool e bevuto da dio. Poi da lì abbiamo girato in altri locali intorno fin verso le cinque. Non siamo andati a ballare ma, a nostra discolpa, era da mezzogiorno che eravamo in giro al gay pride. Gay pride all’addio al celibato? Definitivamente si, e se non ci credete leggete qui.
Sempre in questa zona trovate discoteche per tutti i gusti. Noi siamo stati solo la domenica sera al Kuli Alma, un posto veramente caratteristico con due piste di cui una dentro una mini negozietto di skate. Il posto è molto bello, ed era a entrata libera ma il sabato sera la gente è davvero giovane.
Sempre sabato, prima di andare a ballare ci siamo fermati ad Old Jaffa, che ci aveva già ospitato a cena, piena di localini dove fanno dei cocktail veramente buoni. Noi siamo stati al Ramesses e abbiamo bevuto dei Gin Tonic e dei Moskow Mule davvero ottimi.
Una cosa che ci ha colpito di questa città è che la gente è bellissima e soprattutto curatissima. Le ragazze sono spettacolari (e sappiamo che vi interessa poco ma anche i ragazzi sono belli, praticamente tutti palestrati). In giro per la città girate pure in t-shirt, e questo vale anche la sera. E’ una città giovane e sareste fuori luogo in camicia a meno che non dobbiate entrare in qualche discoteca seria, magari in zona Rothschield. In quel caso camicia e scarpe eleganti sono d’obbligo se volete superare il buttafuori, come vi abbiamo già spiegato nel post:”Come riuscire a entrare sempre nei locali in gruppo”.
l’Arak, una grappa a base di anice che ricorda tanto ma proprio tanto l’ouzo greco.
Andare a Tel Aviv è comunque uno di quei viaggi che non si fanno tutti i giorni. Per questo motivo noi abbiamo deciso di svegliarci presto il sabato per andare a fare una escursione di un giorno interno, un tour organizzato con guida. Svegliarsi al mattino è stato apocalittico ma ne è valsa la pena. Ore 6:30, partenza dall’hotel Grand Beach, destinazione Gerusalemme. In poco più di un’ora arriviamo alla meta e iniziamo un tour serrato fino alle 11:30 per la città vecchia, tra il bazar ebraico chiuso, veramente inusuale per chi è abituato ad entrare in un bazar solo quando questo è aperto, in grande contrapposizione con la parte della città araba, supercongestionata, sembra di stare al gran bazar di Istanbul. Addentrandoci nella città cominciamo subito a respirare l’atmosfera religiosa e aulica, attraversando la chiesa del Santo Sepolcro e il Muro Del Pianto. Non sapremmo descrivervi il nostro stato d’animo, oltretutto con la contrapposizione tra sacro e profano che provavamo ad essere in dei luoghi come quelli ad un addio al celibato, considerando la serata fatta poche ore prima e quella che averrmmo fatto poche ore dopo.
Partiti da Gerusalemme ci dirigiamo a Betlemme, attraversanado il confine tra Israele e Palestina. Siamo rimasti sorpresi di vedere come la vita scorra normale, è quasi come vedere i frontalieri tra Italia e Svizzera: gente che va e gente che viene. Dovete solo non guardare il muro alto svariati metri che divide i due paesi…
Betlemme non ci è piaciuta, un “ciapa ciapa per turisti” ma è stato interessante entrare in Palestina. Da Betlemme di corsa verso il Mar Morto, percependo in tutto e per tutto la discesa verso il punto più basso del mondo. Abbiamo fatto il bagno in uno stabilimento balneare, molto divertente perchè si galleggia così tanto da non riuscire a nuotare a l’acqua brucia talmente tanto a causa del sale che non potete immergere la testa. Arrivando su questo mare rimanete straniti dalla totale assenza di porti o barche. Siete nel deserto, in un mare senza pesci, che movimento dovrebbe mai esserci quindi?
Passate due ore sul Mar Morto abbiamo ripreso la strada verso casa, arrivando a Tel Aviv verso le 18:30: distrutti ma veramente felici.
Vi consigliamo in tutto e per tutto questa escursione. Noi abbiamo usato Tourist Israel, su un bus con una quarantina di persone ma con le visite guidate con due guide, quindi abbastanza intimo. Non sappiamo dirvi se sia la migliore ma sapete che a noi è piaciuta e sono stati precisi. Costa circa 70€ (più 20€ da pagare alla guida se volete andare a Betlemme).
Ci sono tantissime attività culturali da fare a Tel Aviv. Ma noi non ne abbiamo fatta nessuna quindi se state cercando recensioni di musei dovete chiedere al nostro amico Franco Google.
Se seguite il nostro consiglio e approfittate di una escursione tra Gerusalemme, Mar Morto e Palestina, il tempo rimanente da passare in città lo vorrete spendere riposandovi. Quindi non vi resta che scegliere una delle tante spiagge sul lungo mare e godervi la giornata. Tutte le spiagge sono metà attrezzate e metà libere. Il costo di un ombrellone e due letittni si aggira intorno ai 20 ILS (circa 5€), molto convenienti.
Un posto carino dove passare un’oretta è il Carmel Market, in zona Lev Hair, alle spalle del lungo mare. E’ un bellissimo mercato orientale dove trovate di tutto. Non vale ovviamente il bazar nella città vecchia di Gerusalemme ma è comunque interessante.
Sempre se avete voglia di fare due passi potete fare un giretto a Old Jaffa anche se probabilmente l’avete già visitata in versione by night e quindi ha poco senso tornarci di giorno col caldo.
Per gli amanti del jogging vi suggeriamo di spingervi, oltre che sul già citato lungomare, al Yarkon Park, un meraviglioso parco verde e rigoglioso a nord della città. E sapete che farsi una corsetta al mattino ad un addio al celibato è fondamentale per non restare in hangover.
Ricapitolando, ecco la stima di quanto potete spendere facendo un addio al celibato a Tel Aviv con 3 giorni e notti. Ricordatevi che la stima è a persona, se il festeggiato non paga dovrete ripartire una quota tra tutti i partecipanti
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